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Ciclismo, Greg Van Avermaet: "2016 da sogno, ora voglio il Mondiale"

In un'intervista al quotidiano spagnolo AS, il campionato olimpico rivive la sua stagione di successi e parla degli obiettivi futuri.

Ciclismo, Greg Van Avermaet: "2016 da sogno, ora voglio il Mondiale"
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Di Andrea Russo Spena

Nominato sportivo dell'anno in Belgio, Greg Van Avermaet si accinge a cominciare la nuova stagione ciclistica con la maglia della BMC (Team affiancato da un altro sponsor, Tag-Heuer). Tanti i successi di questo trentunenne belga, che nel 2016 si è aggiudicato la medaglia d'oro nella prova in linea su strada alle Olimpiadi di Rio de Janeiro e che ha vinto - tra le altre corse - una tappa all'ultimo Tour de France, vestendo anche la maglia gialla di leader della generale.

Dell'ultima stagione, ma anche del futuro, Van Avermaet ha parlato in esclusiva al quotidiano spagnolo AS, in un'intervista rilasciata a J.A. Ezquerro: "L'ultima stagione è stata semplicemente la migliore della mia carriera - le sue parole - è vero, non ho potuto prendere parte ad alcune delle mie corse preferite, come la Roubaix e l'Amstel Gold Race, a causa di una brutta caduta al Giro delle Fiandre, ma ho ottenuto risultati di primo livello: una tappa al Tour, la classifica generale della Tirreno-Adriatico, l'oro ai Giochi Olimpici, l'Het Nieuwsblad, il Gp di Montreal. Ho lottato molti anni per trovarmi in questa posizione, e ora, a 31 anni, posso dire di essere al vertice del ciclismo mondiale". Diversi gli anni di gavetta per Van Avermaet, al servizio di compagni di squadra che avevano già dimostrato di essere dei campioni: "Con Philippe Gilbert ci sono stati dei contrasti in passato, perchè siamo corridori dalle caratteristiche simili: abbiamo dovuto trovare un compromesso che andasse bene a entrambi. Quando sono arrivato alla BMC c'erano Evans, Hoste, Hushovd e Ballan: ho scelto la strada più impervia, crescendo in una squadra molto forte, e ora sapere di essere il leader del team è una sensazione molto gratificante". Una svolta che l'olimpionico fa risalire all'estate del 2015: "C'è stato un momento in cui è scattato qualcosa nella mia testa, ed è stato al Tour de France di quell'anno, quando riuscii a battere Sagan nella tappa di Rodez. Quella vittoria di prestigio contro un grande campione mi ha dato molta fiducia". 

Se nel 2015 Van Avermaet ha seminato, nel 2016 ha raccolto i frutti del suo lavoro, ottenendo la medaglia d'oro alle Olimpiadi: "Quell'oro significa tutto per me. Non lo cambierei con nient'altro al mondo. Si tratta dell'evento più importante del mondo. Ogni atleta di tutte le discipline sportive si allena per dare il meglio di sè per quattro anni. Io mi sono preparato al 100% per onorare la maglia, e ho ottenuto il successo più bello. Anche mio padre partecipò alle Olimpiadi di Mosca nel 1980 ed è sempre stato orgoglioso di esserci stato. Io ora sono campione, è qualcosa che ti porta in un'altra dimensione". Capitolo doping: Van Avermaet è stato sotto investigazione da parte della Federazione belga, ma ora è acqua passata: "Quella accusa è caduta e la mia innocenza è stata dimostrata. All'epoca mi sono concentrato solo sulla strada, e sono riuscito ad andare avanti. Ora non devo dimostrare più niente a nessuno, mi sento molto più rilassato rispetto alle stagioni scorse". Quanto agli obiettivi per il futuro, Greg punta già i prossimi campionati mondiali: "Se dovessi scegliere una sola corsa, vorrei vincere il Giro delle Fiandre, che è tutto per un ciclista fiammingo. Oltre al Fiandre, mi piacerebbe vincere la Roubaix e l'Amstel Gold Race, anche se rimanere al top della condizione per tutta la primavera è complicato. Senza dubbio aspiro ora alla maglia iridata, il percorso dei Mondiali di Norvegia 2017 si adatta bene alle mie caratteristiche".