Juve, tre punti pesantissimi. Ma ora ci vuole qualcosa in più

Allegri, implicitamente, aveva previsto di salvaguardare qualche energia in ottica Champions: i giocatori hanno però tirato troppo il freno a mano e contro il Tottenham a Wembley servirà fare meglio. Rimane che, nei propri confini, la Vecchia Signora riesce a vincere quasi sempre ed ora prepara il sorpasso al Napoli.

Juve, tre punti pesantissimi. Ma ora ci vuole qualcosa in più
Chi ha detto che è peggio vincere giocando male? | JuventusFC, Twitter.
phillip-sottile
Di Gianluigi Sottile

Male, male, davvero male, eppure è bastato. È totalmente senza senso, se ci si pensa un attimo, che la Juventus abbia offerto praticamente la sua peggior prestazione stagionale, creando una sola vera palla gol in pieno recupero, eppure sia bastato per andare a vincere in casa di quella che, all'alba di questa 27esima giornata di Serie A ora sospesa per ovvi motivi, era la terza in classifica, cioè la Lazio. Un colpo del campione, in sintesi, a dare una sterzata secca al campionato, siglando l'1-0 e, soprattutto, virtualmente il sorpasso bianconero nei confronti del Napoli, in seguito sconfitto dalla Roma in casa.

Possiamo anche già passare oltre l'importanza del successo di ieri in chiave Scudetto per la Vecchia Signora: è palese che sia stato uno step fondamentale, tanto sotto l'aspetto dei tre punti quanto sotto quello psicologico, con una mazzata piuttosto pesante subita dai rivali nella corsa al titolo a meno di un'ora dal fischio d'inizio della loro partita. I campioni d'Italia ieri hanno vinto, lo hanno fatto senza sprecare troppe energie in vista della Champions League, ed hanno divorato senza patemi tutti gli spunti dell'attacco più prolifico del campionato. Non menzionare queste cose sarebbe grave: siamo a diciotto clean sheets nelle ultime venti fra tutte le competizioni, numeri che raccontano di una difesa ormai più che ferrea.

Oltre a Martìn Caçeres al Bentegodi, l'altra squadra che è riuscita a segnare a Madama nel parziale sopracitato è malauguratamente proprio il prossimo avversario, cioè il Tottenham. Certo che a Wembley, dopo il 2-2 dell'andata, serviranno dei torinesi diversi rispetto a quelli visti in quell'occasione all'Allianz ma anche ieri, all'Olimpico. Le tante assenze non hanno aiutato, le scelte di Max Allegri sono andate verso un turnover ma questo non è abbastanza per giustificare la misera qualità del possesso palla visto ieri. Si sa, in Europa si vince soprattutto con la tecnica: contro gli Spurs i padroni di casa soffrirono parecchio il pressing nei disimpegni, simile a quello portato ieri dai biancocelesti nella propria metà campo. Con un De Sciglio ed un Higuain (si spera) in più, nel 4-3-2-1 abbastanza delineato che dovremmo vedere mercoledì sera la compagine italiana spera di riuscire immediatamente a riaccendere l'interruttore della qualità. E non sarà semplice.

In ogni caso, la Juventus ci ha abituati bene ed è lecito aspettarsi che, nel ritorno di questi ottavi di finale, arrivi una prestazione differente. Sta tutto a loro: certamente si ripartirà da una difesa impenetrabile ed un ritrovato Paulo Dybala.