Verrebbe da dire, menomale. Eppure un pareggio non era l'obiettivo della Lazio alla vigilia della 28esima giornata di Serie A, ma per come si erano messe le cose alla Sardegna Arena tutto sommato il 2-2 sta anche bene ai biancocelesti. Due vantaggi del Cagliari, due pareggi; il più rilevante è il secondo, quello firmato al quinto minuto di recupero da Ciro Immobile. Dopo la gara, ai microfoni di Sky Sport, ha voluto dire la sua il tecnico Simone Inzaghi: andiamo a rivivere le sue dichiarazioni. Partiamo con quelle generali sulla sfida: "Oggi raggiungere il pareggio al 95esimo vuol dire che la squadra ci ha creduto, probabilmente fino alla fine avremmo meritato di più, bisogna prendere quello che viene. E' venuto un pareggio a Cagliari, avremmo potuto fare di più, ci sono stati anche degli episodi poco chiari. La squadra ha fatto bene, il Cagliari in casa è una squadra temibile che ci ha dato filo da torcere fino alla fine".

Ed a proposito di quegli episodi, si scatena la polemica dell'ex calciatore delle Aquile: "La mia idea sulla VAR la conoscete. Sabato contro la Juventus non ho voluto dir niente, c'era un rigore netto a 20 minuti dalla fine. Oggi c'era un rigore netto su Immobile e Guida non dice niente. Poi ce n'è uno a loro, lo vanno a vedere e ce lo danno contro; poi interrompono il gioco per vedere i video quand. Ci sono tante cose da rivedere, su utilizzo, tempi, modi; di mezzo poi ci va la Lazio ed è questo che dispiace".

L'allenatore allarga poi le difficoltà che portano questi episodi a qualcosa che va oltre la singola partita. D'altronde non è la prima volta che i capitolini risultano penalizzati: "Con noi non sono spesso in difficoltà. Quello che è successo alla Lazio quest'anno... è difficile parlarne anche coi ragazzi. Domenica 0-0 a 20 minuti dalla fine e Banti ed Irrati, che sono due arbitri di grandissimi esperienza, scelgono di non vedere: non ho voluto parlare del rigore perchè senò do un alibi alla squadra, ma quello che sta succedendo in questi 6-7 mesi è troppo grave"

Ed infine, il mister conclude con più calma: "Nessuno ha parlato di complotto. E' difficile essere credibile coi miei giocatori: è difficile anche parlare di calcio perchè poi loro sentono, vivono, rivedono le cose più di noi allenatori. Noi dobbiamo migliorare, è innegabile che non siamo brillanti come quattro mesi fa. Però tutte le partite c'è qualcosa che va oltre il calcio giocato, io vorrei parlare di calcio giocato. Doveva essere così sabato ed anche oggi"