Juve verso le rotazioni ristrette: in quindici fino a fine 2016?

I bianconeri necessitano di trovare continuità di rendimento e fluidità di gioco: il mezzo più efficace sarebbe proporre sempre un undici simile, fino alla fine dell'anno solare, con pochissimi cambi e solo se strettamente necessari.

Juve verso le rotazioni ristrette: in quindici fino a fine 2016?
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Di Giorgio Dusi

Nella pallacanestro, soprattutto nella rappresentazione offerta dall'altra parte dell'oceano Atlantico, le squadre che giungono ai playoff sono use attuare quelle che vengono definite 'rotazioni ristrette', ovvero riducono il numero di giocatori su cui basare i propri schemi e da utilizzare sui 48 minuti in campo, imponendosi anche rinunce importanti e dolorose in certi casi. Questa abitudine nel calcio non si è mai radicata, anche perchè il concetto è ben diverso: si parla ogni tanto di turnover, di titolarissimi, mai di rotazioni.

Massimiliano Allegri, grande appassionato di pallacanestro per sua stessa ammissione - disse di aver studiato la difesa a zona 1-3-1 per imbrigliare il Barcellona con il suo Milan nel 2013 - potrebbe nuovamente attingere a principi della palla a spicchi per gestire il prossimo mese di fuoco della sua Juventus. I bianconeri vengono dalla disfatta di Marassi e da prestazioni non brillanti, condizionate anche da eccessivi problemi fisici, ma per l'ultimo mese di stagione dovrebbero avere una chiara idea di chi sarà a disposizione e chi no. Dicembre vedrà i campioni d'Italia impegnati in cinque partite, contro Atalanta, Dinamo Zagabria, Torino, Roma e Milan.

Fonte immagine: Lega Serie A
Fonte immagine: Lega Serie A

Per cercare di ottimizzare il rendimento, aumentare l'intesa della squadra e stabilire gerarchie tecniche sul rettangolo verde, l'idea di restringere le rotazioni sembrerebbe la migliore. Allegri si troverebbe così a dover ragionare su una scala di quindici uomini principalmente (chi più titolare e chi meno), con dei punti cardine da non spostare se non in casi estremi. Uno di essi sarebbe il centrocampo, dove Khedira, Marchisio e Pjanic stanno cercando quella chimica ottimale individuabile solamente con l'esercizio. Tradotto in termini di campo: giocando sempre insieme. Discorso pressoché simile per l'attacco, dove da sabato sera Dybala rientrerà per spalleggiare Gonzalo Higuain.

Dietro invece il discorso sembra un po' più complesso, poichè Chiellini resta comunque da dosare. Probabile che troveranno spazio anche Lichtsteiner ed Evra come interni o terzini bassi - è ormai chiaro che parlare di modulo ha poco senso, quindi meglio legarsi all'interpretazione - i quali potrebbero concedere anche riposo a Benatia e Rugani. Gli esterni dovrebbero invere rimanere presidiati da Cuadrado e Alex Sandro, mentre Lemina e Mandzukic potrebbero rappresentare due alternative valide a mediani e punte. 

Queste due plausibili versioni della Juventus sarebbero, dalla cintola in su, le principali idee di Massimiliano Allegri anche per la seconda parte di stagione, ovviamente con interpreti differenti in difesa (Dani Alves, Bonucci e Barzagli) e probabilmente con l'aggiunta di un centrocampista in più. Quasi per miracolo, il tecnico dovrebbe avere a disposizione tutti i suoi uomini migliori per il prossimo mese: un motivo in più per cercare bilanciamento ed equilibri offensivi, oltre che, come specificato precedentemente, un'intesa necessaria per aumentare quel flow mancato nei primi tre mesi di stagione.