Il 2017 è l'anno della rinascita di Rafael Nadal. Il tennista maiorchino è risorto dalle ceneri come la migliore delle fenici conquistando due slam, il decimo Roland Garros e il terzo Us Open, e altri quattro tornei (Montecarlo, Barcellona, Madrid e Shanghai) presentandosi così all'ultimo atto della stagione come numero uno al mondo, seppur acciaccato. 

La sua presenza alle Nitto ATP Finals è stata in dubbio fino all'ultimo momento, ma proprio ieri ha rassicurato tutti sulla sua forma fisica e sul fatto che non parteciperebbe alle Finals se non si sentisse in grado di vincere. Il maiorchino arriva così alla O2 Arena di Londra dopo un periodo di riposto post Parigi Bercy, in cui il suo ginocchio ha potuto recuperare dai fastidi transalpini. Le sessantasette vittorie stagionali sono un bottino notevole per Nadal che si presenta alle Finals con l'obiettivo di ottenere una delle poche vittorie che gli mancano nella carriera. L'aspirazione a diventare Maestro si scontrerà ovviamente con il rivale di sempre, quel Roger Federer che spesso gli ha messo il bastone tra le ruote nel corso della stagione, in ultima a Shanghai. Lo svizzero, che nei confronti diretti di quest'anno conduce con un netto 4-0, è il favorito alla vittoria del torneo londinese, ma il sorteggio dei gruppi sorride al mancino di Manacor. 

Rafa, infatti, giocherà nel gruppo Sampras, il più semplice dei due, per quanto possa essere facile sfidare il numero 4, 6 ed 8 al mondo. Tra Thiem, Goffin e Dimitrov è proprio quest'ultimo l'ostacolo più pericoloso. Il bulgaro ha trascinato lo spagnolo al quinto set agli Australian Open, nella partita che di fatto fece carpire il ritorno di Nadal, ed al terzo set a Pechino e a Shanghai, mentre l'austriaco ed il belga non rappresentano minacce credibili per il gioco del numero uno al mondo. L'avversario più grande, però, sarà il suo ginocchio destro, malconcio dopo una lunga stagione. 

Già, la differenza tra la vittoria e la sconfitta al Masters, per Nadal potrebbe passare proprio dal numero di partite giocate, ben ventiquattro in più rispetto al rivale elvetico e che ora stanno presentando il conto sotto forma di dolorini più o meno concentrati in alcune parti del corpo. La sensazione è che i rivali non siano all'altezza dei due vecchietti, ma al tempo stesso bisogna vedere in che stato di forma si presenteranno al via. Lo spagnolo è forse l'incognita più grossa, ma nella stagione indoor ha dimostrato di riuscire a far male come non faceva da molti anni e se l'allarme ginocchio dovesse essere rientrato, allora Nadal potrebbe togliersi la soddisfazioni di sentirsi chiamare Maestro.