Andy Murray sconfigge Steve Johnson e si qualifica per le semifinali del torneo di tennis individuale maschile alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Il vincitore dell'ultima edizione di Wimbledon parte fortissimo, cede il secondo set e va sotto anche nel terzo, salvo poi sfoderare le sue armi da campione e chiudendo la contesa nel tie-break decisivo.

Nel primo set praticamente non si gioca, in quanto Murray è semplicemente perfetto, mentre Johnson non riesce a imporre il proprio gioco, in un mix tra l'emozione per la posta in palio e la difficoltà nel fronteggiare un avversario così concentrato. Così nel secondo game arriva il primo break del britannico, il quale trova maggiore resistenza nel quarto game, quando riesce a strappare il servizio allo statunitense "solo" ai vantaggi. Johnson continua a fare fatica anche nell'entrare nel servizio di un Murray chirurgico, il quale sfrutta la prima palla-break a sua disposizione anche nel sesto gioco: è bagel per Andy.

Nel secondo set, così com'è accaduto anche nel match contro Fognini, Murray cede il servizio alla prima occasione creata dal proprio avversario. Così per Johnson è quasi facile andare sul 2-0, visto che finalmente lo statunitense riesce ad essere incisivo al servizio, dopo aver vissuto un primo parziale da incubo. Lo scozzese non riesce a fare breccia alla risposta, anzi è ancora lui ad annullare una palla-break nel sesto gioco. Andare sotto per 5-1 per la seconda gara consecutiva sarebbe stato troppo, per uno come lui. In ogni caso, a Murray non riesce la rimonta mentre Johnson riesce a condurre in porto il secondo set, con il punteggio di 6-4, mostrando al mondo ancora una volta la vulnerabilità del campione di Wimbledon.

Anche il terzo set parte all'insegna dell'equilibrio, il servizio continua a funzionare benissimo per un Johnson finalmente dentro la partita, ma anche per Murray che sembra aver superato il passaggio a vuoto dei primi sei games del secondo parziale. L'americano viene portato ai vantaggi il suo avversario nel sesto gioco, mentre nel game successivo riesce a piazzare il colpo, brekkando Murray alla prima chance utile e facendo sognare i suoi connazionali presenti in tribuna. Il numero 2 al mondo, però, non ci sta e strappa subito il servizio a Johnson nell'ottavo game, pareggiando subito i conti e salvando ancora una palla-break nel nono gioco. L'equilibrio torna a regnare sovrano, i battiti dei due contendenti tornano regolari e la contesa si risolve, inevitabilmente, al tie-break. Murray parte decisamente meglio, torna a far breccia sul servizio di Johnson e ottiene due mini-break prima del cambio campo, per poi controllare il tentativo di reazione del suo avversario e chiudere per 7-2.