Vittoria doveva essere e vittoria è stata per il Setterosa di Fabio Conti, che all'Olympic Aquatics Stadium fatica soltanto nel primo quarto per avere la meglio della Cina. Il solito diesel azzurro carbura alla distanza, sfruttando una difesa solida ed arcigna, impreziosita dalle parate di Gorlero e da una marea di palle recuperate. Emmolo e Garibotti creano il break, Di Mario chiude la gara. Dopo dodici anni è semifinale, dove ad attenderci c'è la Russia che, a sorpresa, ha superato la Spagna. Appuntamento a mercoledì alle 16.30 per il penultimo atto. 

Non cambia il sestetto di movimento Fabio Conti, che davanti a Gorlero schiera Bianconi, Emmolo, Di Mario, Frassinetti, Garibotti e Radicchi. 

Tre pali, due per le azzurre, uno per le cinesi, ad aprire il match: Mei trova l'opposizione di Gorlero, Di Mario quella del montante prima e della traversa poi a negarle la gioia del vantaggio. Il Setterosa difende con diligenza ed attenzione, al centro come sul perimetro ed in transizione passa con il diagonale mortifero di Garibotti. L'attacco cinese è sterile e farraginoso, mentre quello del Setterosa è deciso ma sfortunato: Aiello centra ancora il palo con la beduina, Emmolo ancora la traversa. Zhao non perdona dalla distanza, Bianconi non trova il sette con l'uomo in più. 

La tensione attanaglia l'attacco italiano nelle prime battute del secondo periodo, ma è in difesa che l'Italia fa la differenza creando i presupposti per la transizione offensiva: Garibotti serve Emmolo, che a tu per tu con Yang riporta avanti le azzurre. La zona italiana diventa impenetrabile e le cinesi non sembrano avere le chiavi per scardinarla. Ancora da un recupero nasce l'azione del gol del break: Bianconi, con il diagonale da sinistra, trova l'angolo per il 3-1. In superiorità il palo nega ad Emmolo il più tre, ma la mancina di Imperia si vendica poco dopo con il fendente dalla distanza. Zhang, nel finale, accorcia. 

La ripresa si apre così come si era chiuso il primo tempo: Zhang accorcia, ma Bianconi rimette due lunghezze di distanza tra le squadre baciando la parte interna della traversa. Radicchi riporta l'Italia a più tre dalla lunghissima distanza, Ma riporta la Cina a meno due in superiorità. A metà frazione la zona torna a dare i suoi frutti in difesa, mentre Garibotti pennella in controtempo laddove Yang non può arrivarci (7-4). Manca all'appello il guizzo della campionessa e Di Mario, defilata sulla destra, non si fa pregare: il più quattro rasserena gli animi delle azzurre, che nel finale legittimano sfiorando la nona realizzazione con Queirolo

L'Italia è in fiducia e, dopo lo sprint vinto, Tania Di Mario trova il varco giusto tra il palo e la mano sinistra di Yang, che può solo raccogliere la sfera dalla sua porta per la nona volta. Ma accorcia con un lob chirurgico, Zhao approfitta di un errore del capitano azzurro in contropiede per firmare il parziale di due a zero cinese. Il rigore procuratosi da Aiello spegne le velleità di rimonta della Cina, con Bianconi che spiazza l'estremo difensore avversario per la tripletta personale. L'Italia si rilassa, fisiologicamente, nel finale, cedendo al gol di Zhang. Gorlero blinda la porta, sigillando il vantaggio fino alle realizzazioni nei secondi finali di Frassinetti e Aiello che chiudono il match sul 12-7.