Hipsterismo a mille nei quarti di Champions con Borussia Dortmund-Monaco

Nell'urna di Nyon non è passato inosservato l'accoppiamento tra il Borussia Dortmund di Tuchel e il Monaco di Jardim, due tra le squadre più hipster dell'intera stagione.

Hipsterismo a mille nei quarti di Champions con Borussia Dortmund-Monaco
Hipsterismo a mille ai quarti con la sfida tra Borussia Dortmund e Monaco | Foto: Sport Illustrated
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Di Andrea Ciaramellano

Pur nascendo come termine identificativo di una sottocultura legata alla musica, il sostantivo "hipster" sta ampliando il proprio campo d'incidenza spopolando soprattutto nel linguaggio moderno dei social. Qualsiasi individuo o gruppo di individui che si discosti in qualche maniera dalla conformità è banalmente definito hipster. Si toccano apici piuttosto importanti oggi, dopo il sorteggio dei quarti di finale di Champions League che ha decretato lo scontro più eccentrico di tutti: Borussia Dortmund-Monaco.

La gioventù al potere, trasgressiva e disinteressata, portatrice di una brezza fresca, come quella che d'estate s'insinua tra le ciocche di capelli quando sei lì a sporgerti dal finestrino di una vettura in corsa. In viaggio per puro e semplice piacere, la meta predefinita si chiama Cardiff. Quello è il futuro però. Ai ragazzi importa davvero poco di ciò che non è tangibile ma soltanto una visione confusa e annebbiata nella testa.

“Sal, we gotta go and never stop going 'till we get there.'
'Where we going, man?'
'I don't know but we gotta go.” 

Uno dei celebri dialoghi insiti nel romanzo On the road di Jack Kerouac, esponente di spicco di quella che venne definita Beat Generation, racconta abbastanza bene l'accoppiamento beat tra i tedeschi e i francesi. Elettrizzante sfida, calcio d'attacco con schemi e interpreti di ottima fattura. 

Borussia Dortmund

La gioia dei giocatori del BVB nel 4-0 sul Benfica | Foto: Getty Images
La gioia dei giocatori del BVB nel 4-0 sul Benfica | Foto: Getty Images

Partendo dal Borussia Dortmund, impossibile non citare l'ennesimo piccolo grande capolavoro della dirigenza con la valorizzazione, attraverso l'ingaggio di Tomas Tuchel, di calciatori talentuosi con la carta d'identità da stropicciarsi gli occhi. In campionato la squadra fatica a tenere il passo di una corazzata come il Bayern Monaco, ma il campionato notoriamente è un torneo a medio-lungo termine con il vincitore identificabile quasi sempre nel più attrezzato quantitativamente e qualitativamente. 

Il discorso in Champions è ben diverso, il calcio propositivo garantisce sempre quel qualcosa in più nella riuscita e l'atletismo è una chiave di notevole importanza. Il Borussia Dortmund, infatti, è riuscito a piazzarsi come primo nel proprio girone F, davanti ad un gigante come il Real Madrid. La posizione conquistata ha poi aiutato enormemente nella pesca agli ottavi con l'estrazione del Benfica. I portoghesi hanno dovuto soccombere sotto i colpi del muro giallo: pur vincendo il match d'andata al 'Da Luz', le aguias sono cadute al Signal Iduna Park con l'hat-trick di Aubameyang a regolare conti e qualificazione. 

La vena realizzativa dell'attaccante gabonese (ex della sfida, in prestito al Monaco dal St.Etienne nel 2010/11), la fantasia e i dribbling di Ousmane Dembelé, Christian Pulisic e Emre Mor, la regia ordinata e pulita di Julian Weigl, l'esperienza di Reus, Götze, Schürrle e molti altri rendono davvero interessante il club giallonero. Tuchel sceglie l'undici di partenza sulla base di un 3-4-2-1, con l'ausilio della costruzione bassa WM, sempre più tornata di moda negli ultimi tempi. I vantaggi sono ben noti. Grazie all'utilizzo dell'ampiezza e dello spazio verticale si creano i presupposti per avere molteplici opzioni di passaggio e mandare in crash l'organizzazione degli avversari. 

Formazione tipo del BVB
Formazione tipo del BVB

AS Monaco

I giocatori del Monaco sotto la curva dopo il 3-1 sul City | Foto: Getty Images
I giocatori del Monaco sotto la curva dopo il 3-1 sul City | Foto: Getty Images

Dall'altra parte il Monaco, club che ha cambiato filosofia negli ultimi anni rinunciando ad investire nelle figurine concentrandosi su un modello light con la promozione di ragazzi interessanti affiancati a calciatori già formati e portatori dell'empirismo necessario per l'edificazione di una squadra solida sotto tutti i punti di vista. I francesi sono una delle rivelazioni più accecanti di questa stagione, il connubio tra fase difensiva e fase offensiva (miglior attacco d'Europa con 84 goal in campionato in 29 partite) sta garantendo il primato in Ligue 1 e ha polverizzato il faraonico Manchester City di Guardiola negli ottavi.

Nel gruppo E il Monaco ha chiuso al primo posto davanti ad un'altra squadra tedesca, il Bayer Leverkusen. Leonardo Jardim si sta ormai affermando come uno dei tecnici più preparati e flessibili d'Europa, prototipo di allenatore ideale per piazze che vogliono compiere un salto di qualità attraverso conoscenze tattiche. In campionato i monegaschi conducono le danze, tre punti di vantaggio sul Paris Saint-Germain secondo. L'uscita dei parigini e l'avanzamento nella competizione di Falcao&co potrebbe far ribaltare ben presto la situazione a causa della testa leggera in ottica Champions.

Il più classico dei 4-4-2 utilizzato dal Monaco si è rivelato essere di una efficacia disarmante. Le linee strette dei reparti, le catene laterali in continuo movimento con sovrapposizioni e verticalizzazioni, il filtro e la circolazione rapida del pallone in mezzo al campo, in avanti due centravanti che lavorano alternativamente con contro-movimenti. La stella più brillante è rappresentata da Kylian Mbappé, attaccante francese del 1998, autore di ben 17 goal e 10 assist in 31 apparizioni stagionali. Bernardo Silva ('94) e Thomas Lemar ('95) sono i fantasisti della squadra, uniscono senso dell'assist e sforzo fisico in modo impressionante. A livello organico Bakayoko (match-winner con il City) e Fabinho dispensano certezze. 

Formazione tipo del Monaco
Formazione tipo del Monaco

Insomma, sorteggio che tocca esagerati livelli di hipsterismo tra due squadre che sanno giocare il pallone. Difficile scegliere un favorito, il sottile filo dell'equilibrio può essere spezzato soprattutto dalla condizione fisica. Il mese prossimo ne sapremo di più: andata l'11 Aprile al Signal Iduna Park, ritorno il 19 Aprile allo Stade Louis II.