Se si dovesse scrivere un libro, ispirandosi ad un'opera notissima, il titolo del volume sarebbe sicuramente intitolato I dolori del giovane Eusebio. Avendo come protagonista il tecnico della Roma, il romanzo parlerebbe di tutte le difficoltà tattiche che Di Francesco sta trovando durante il suo secondo anno nella Capitale. Sia contro il Torino che contro Atalanta e Milan, la rosa giallorossa ha infatti faticato a trovare la propria dimensione, arrancando in ogni sfida e perdendo punti preziosi in vista del prosieguo della stagione.

Partendo con il 4-3-3, Di Francesco ha subito cercato di adattare i calciatori a disposizione in un modulo a lui carissimo, notando le serie difficoltà avute da Pastore nel ruolo di mezzala. La Serie A non è la Ligue 1 e l'argentino ex Palermo e Paris Saint-Germain ha infatti trovato serie difficoltà nell'adattarsi quale metro più indietro. Nel corso delle altre partite, Di Francesco ha allora pensato di riportare Pastore sulla trequarti tentando un 3-4-1-2 che non ha proprio convinto. Una soluzione ideale sarebbe il 4-3-1-2, che però limiterebbe moltissimo il parco di ali offensive che, attualmente, rappresenta la soluzione migliore che il tecnico avrebbe a disposizione.

Per cercare di far convivere tutti i suoi talenti, Di Francesco starebbe pensando al 4-2-3-1, con Pastore al centro e le ali pronte a sacrificarsi anche in difesa. Una soluzione apparentemente perfetta, che però limiterebbe e non poco Pellegrini e Cristante, calciatori giovani e talentuosi esplosi proprio da mezz'ali. Una bella gatta da pelare, per EDF, che dopo la sosta dovrà lanciare definitivamente nella mischia anche N'Zonzi, cercando di farlo convivere con Daniele De Rossi, molto simile tatticamente. Dato l'alto numero di impegni sportivi, la soluzione più intelligente sarebbe quella di creare una Roma camaleontica sul modello della Juve di Allegri, trovando così la soluzione ideale per