Ripresa degli allenamenti in casa Roma. Alle 15:15, i giallorossi scenderanno infatti in campo a Trigoria, con Di Francesco che cercherà di analizzare la sconfitta subita contro il Benevento. Scesa in campo adottando una formazione profondamente rimaneggiata e senza moltissimi nazionali, la compagine capitolina non è riuscita a dar prova di cinismo e tonicità atletica, subendo praticamente sempre sul piano fisico. Al di là della mancanza di gioco, ciò che ha molto spaventato Di Francesco è stata la friabilità difensiva, con Juan Jesus e Marcano ancora lontani dalla condizione migliore. Molto male in fase di copertura anche Karsdorp, che non sembra aver ancora recuperato dall'infortunio al ginocchio. Unica nota positiva, il giovane Bucri, in goal contro il Benevento.

Ciò che appare certo, dunque, è che questa Roma ha bisogno di svoltare soprattutto dal punto di vista tattico, sfruttando magari gli atleti più talentuosi presenti in rosa. Uno di questi è sicuramente Diego Perotti, la cui assenza per infortunio tanto s'è fatta sentire nelle prime tre giornate di campionato. Con l'ex Siviglia e Genoa, Di Francesco potrebbe tornare finalmente al 4-3-3, cercando di recuperare la miglior condizione di un Pastore ancora troppo quiescente da mezz'ala sinistra. Occhio però alle sirene estere: Perotti è infatti voluto da Siviglia e soprattutto Valencia. Di Francesco cercherà però di tenersi stretto il proprio talento, professionista esemplare nonché chioccia per il più giovane Kluivert. 

Intervenuto poco dopo la partita tra Olanda e Perù, il talentino ex Ajax ha parlato proprio della diversità di allenamento: "Durante gli allenamenti con l’Ajax in partitella c’erano spesso sei gol. Alla Roma spesso ce ne sono solo due. Tutti vogliono vincere, tutti mantengono l’equilibrio in campo. Non che non all’Ajax non accadesse, ma era diverso". Passaggio importante, poi, quello sul proprio utilizzo: "Non mi sento una seconda scelta, né una prima scelta. È un po’ una via di mezzo. Ma ho già notato che sto diventando più completo come calciatore. All’Ajax c’era molto di talento, con la Roma ci sono molti giocatori esperti e sul campo ci vengono richieste altre cose rispetto a quelle a cui ero abituato".