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Spalletti in vista di Empoli: "Non si parli più del caso Totti!"

Il mister della Roma prepara la sfida di domani: "dobbiamo raggiungere un cuore unico", e "la gara sarà difficile per noi!".

Spalletti in vista di Empoli: "Non si parli più del caso Totti!"
Spalletti in vista di Empoli: "non si parli più del caso Totti!"
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Di Paolo Brescia

"Domani sarà durissima". Spalletti prepara la sfida contro l'Empoli, chiarendo sia la situazione Totti, che le difficoltà che si possono incontrare andando a sfidare un avversario che con la palla a terra è tra le più rapide di questo campionato. Riportiamo il testo della conferenza del tecnico toscano dall'agenzia vocegiallorossa.com.

Vicenda Totti, come ha lavorato la squadra?
"Lui è venuto negli spogliatoi, ha fatto quello che mi aspettavo. il giorno dopo è venuto presto all'allenamento, con asssoluta tranquillità. Di questo non voglio più parlare. è tutto a posto".

Manolas e Florenzi?
"Oggi si allenano e saranno a disposizione".

Totti sarà in campo?
"Rispetto al Palermo, l'Empoli è un altro tipo di squadra, quindi devo valutare".

Si è parlato molto della vicenda Totti-Spalletti. Come ha reagito il mister?
"Ribadisco, di questa situazione non voglio più parlare. Posso aggiungere che lo rifarei con chiunque, come detto dal primo giorno. Non accetto che gli interessi personali vengono anteposti a quelli della squadra".

Ha visto le partite di Europa League? Per Fiorentina e Napoli è un vantaggio essere uscite?
"Ci sono varie facce in questo tipo di analisi: può far bene giocare partite europee o magari si accusa di più la stanchezza. Magari è meglio riposare ma poi c'è un problema con chi non gioca. In tutte le cose c'è un più e un meno, dobbiamo essere pronti ad affrontare il meglio dell'avversario. Ovviamente non avendo più le coppe, si concentreranno sul campionato".

Quanto cambia la Roma con Keita o Vainqueur?
"Sono due buoni giocatori, uno ci mette più esperienza e qualità, l'altro più forza e freschezza, oltre a qualche giocata dettata dalla gioventù. Però tutti e due sono buoni calciatori".

Sta provando a cambiare la mentalità a Roma?
"Noi vogliamo raggiungere obiettivi importanti, la cultura sportiva, il merito e lo stile. Io ovviamente devo dare il buon esempio e accanto a me voglio i giocatori più forti e rappresentativi. A volte si fa confusione sui messaggi veramente importanti. Se vuoi ti faccio vedere un video di un comportamente pazzesco in positivo (parte un video in cui viene mostrato un recupero di Salah sul 4-0 contro il Palermo, al 30' del secondo tempo, ndr). Guardate Salah. Voi mi avete preso per il culo per anni sui giusti comportamenti. Questo è un giusto comportamento, andare a recuperare una palla sul 4-0 dopo che Salah ha segnato due reti. 

Per lei è giusto concentrarsi sul terzo posto o bisogna guardare avanti?
"Dobbiamo concentrarci sull'Empoli, perché è una squadra che gioca bene, tra le migliori del del campionato. Una squadra che va a giocare su tutti i campi con la stessa qualità e stile che mette in ogni partita. Giampaolo ha dimostrato di essere un grandissimo allenatore. L'Empoli ha tanti punti e magari meritava anche di più. Complimenti a questa squadra. Io poi sono legato in maniera forte all'Empoli, ho finito la carriera da calciatore e iniziato quella da allenatore. Sono molto legato a certi giocatori ma soprattutto al presidente Corsi, ha dato molto per il calcio, è stato aiutato da dirigenti fortissimi che conoscono bene il calcio. Sanno creare gli stimoli adatti. Sono contento di incontrarli domani e sarà un avversario difficilissimo. Giocano bene, corrono molto, hanno una qualità straordinaria. Se li analizzate per 5 partite vedrete la qualità nello stretto".

Higuain si blocca e il Napoli non vince più. Quanto è importante che Dzeko continui con i gol?
"Dzeko è fondamentale perché ci completa, oltre ad avere qualità, questa squadra con lui ha fisicità e forza per segnare. Secondo me è sulla strada giusta lui e i compagni per sfruttarlo.

Il recupero di Strootman permetterà a Pjanic di giocare più avanti?
"Può darsi, anche se Pjanic è uno che ama venirsi a prendere il pallone e partire palla al piede perché se sta solo sopra diventa un punto di riferimento più facile. Guardate Messi, gli dai palla, te la ridà, ci rigiochi , si allunga, però la cosa importante è che non da riferimenti. Ovviamenti è Messi, il più forte di tutti, però comunque gli piace venirla a toccare bassa la palla, si sente più partecipe del gioco se tocca di più la palla. Se uno la prende dopo tempo è più propenso a non passarla. Se la palla viaggia in cerca dei giocatori fermi, diventa tutto più difficile".

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About the author
Paolo Brescia
Press Officer & Consultant for brand management/ communication. Based in Rome, the eternal city. Author for VAVEL-Italia focused on As Roma.