Buona anche la seconda uscita stagionale per la Roma di Luciano Spalletti, che chiude il ritiro di Pinzolo - prima di partire alla volta degli States - con un successo per 3-2 sui russi del Terek Grozny. Ai gol di Perotti e Dzeko aveva risposto per due volte Grozav, prima del gol partita di Marchizza nel finale. Buone le indicazioni per la squadra di Spalletti, che contro una squadra molto più avanti nella preparazione ha messo in mostra una buona personalità e discrete geometrie. Sugli scudi, alla prima apparizione stagionale, Totti, che nella ripresa ha illuminato la scena con tocchi di classe sopraffina.

Spalletti sceglie il solito tridente con Salah e Perotti ai lati di Dzeko, mentre in mediana non c'è Paredes rispetto al match contro il Pinzolo in cabina di regia - fermo precauzionalmente a causa di un affaticamento muscolare - bensì Strootman. Ai lati D'Urso ed Emerson Palmieri, mentre Torosidis e Mario Rui sono i due terzini ai lati di Manolas e Juan Jesus, all'esordio in difesa davanti a Lobont. 

Fatica tanto, nei primi minuti di gioco, la Roma di Spalletti, che soffre la maggiore brillantezza atletica dei russi. Il Terek riesce nel primo quarto d'ora a bloccare la manovra dei giallorossi grazie ad un assetto molto stretto tra i reparti, che non consente ai capitolini di sviluppare nello stretto le proprie trame. E' proprio la squadra russa, in contropiede, con la velocità di Mitrishev e con la qualità di Ivanov ad impensierire la retroguardia romana, che però se la cava con diligenza e personalità. Strootman conferma i progressi fisici e riesce a smistare molto meglio il gioco nella seconda metà di frazione, quando sono Salah da una parte e Perotti dall'altra, con il manforte di Mario Rui, a creare i maggiori problemi alla difesa russa. L'egiziano ed il portogheze cercano molto Dzeko al centro, guardato a vista dai centrali russi, ma è l'argentino a creare spesso la superiorità sulla sinistra. Proprio l'ex Genoa, sul finire di frazione, porta in vantaggio la Roma, approfittando con un preciso destro a volo di una respinta di Rodolfo, che intendeva arginare il traversone per il centravanti bosniaco dalla destra. 

Nella ripresa Spalletti opta per una squadra con il baricentro più alto, con Totti alle spalle di Dzeko in un 4-2-3-1 a specchio rispetto ai russi. E' proprio la squadra ospite, però, a partire con maggiore vigoria, soprattutto in fase di non possesso palla. Dalla pressione asfissiante nascono le migliori occasioni per il Terek, che dopo pochi minuti perviene al pareggio: da una palla persa di Emerson, pesce fuor d'acqua in mediana, nasce la sovrapposizione di Grozav che dalla destra trafigge Lobont. Nemmeno il tempo di rifiatare che è il capitano ad illuminare la scena: il passaggio fintrante per Dzeko - di prima intenzione ad occhi chiusi - vale il prezzo del biglietto, ed il bonsiaco non può fallire a tu per tu con Gorodov per il 2-1. L'ex City viene imbeccato, qualche minuto dopo, da Palmieri tutto solo in area, ma non trova la deviazione vincente di testa. La Roma legittima il vantaggio con il passare dei minuti e, oltre ai lampi di un Totti ispiratissimo, va vicina al tris con Iturbe e Dzeko due volte. Negli ultimi venti minuti finali regna la stanchezza da una parte e dall'altra, con il giovane Ponce che in contropiede fallisce l'occasione per il tris. Il Terek non molla e, complice anche una migliore condizione fisica, schiaccia la Roma imbottita di primavera: è ancora Grozav, su calcio di punizione, a impattare a quota due, con Lobont beffato sotto la traversa. E' il guizzo di Ponce, però, a decidere il match: sugli sviluppi di una punizione dalla destra, il centravanti svetta e centra il palo, favorendo il tap-in vincente di Marchizza che sancisce la vittoria finale dei giallorossi. L'ultimo sussulto è di Iturbe che di destro, a volo, impegna l'estremo difensore russo, abile nel deviare in angolo la sfera prima del triplice fischio finale.