Stato di crisi. La Roma di Eusebio Di Francesco si prepara all'imminente trasferta di Verona - fischio d'inizio alle 12.30 - senza certezze. La vittoria in A manca addirittura dal 16 dicembre, giorno della partita con il Cagliari, la classifica al momento condanna i giallorossi al purgatorio dell'Europa League. Alle spalle un burrascoso mercato, con l'uscita di Emerson e i dubbi di Dzeko, a un passo dal Chelsea di Conte. Occorre far quadrato per non vanificare l'ottimo avvio, per ritrovare lucidità prima dello snodo Champions. Il pari modesto dell'Inter con il Crotone consente di accorciare sul quarto posto, un successo può in parte spazzare via le titubanze palesate anche nel turno in archivio con la Samp. 

Per interrompere il digiuno, spazio alla vecchia guardia. Di Francesco intende ricostruire la sua mediana di gala, con De Rossi, fermato di recente da alcuni acciacchi, in cabina di regia. Strootman - reinventato per necessità costruttore - da mezzala d'equilibrio, con Nainggolan - uno dei giocatori sotto la lente d'ingrandimento - da assaltatore. Senza Schick, ai box per l'ennesimo problema fisico, tocca al "vecchio" Dzeko trascinare la Roma. Si muove da 9, gode del supporto di Perotti e El Shaarawy - nettamente in vantaggio su Under. Florenzi e Kolarov sono i terzini, Manolas e Fazio oscurano Alisson. Non sono a disposizione il lungodegente Karsdorp e Silva, innesto dell'ultima sessione di mercato.

Il Verona attende l'appuntamento con un pizzico di fiducia in più. Dopo quattro batoste, l'inatteso sigillo del Franchi, quattro reti a una Fiorentina irriconoscibile per salvare la panchina traballante di Pecchia. La salvezza resta obiettivo probante, il Verona è penultimo, quattro punti dietro al Crotone, sedicesimo. Non aiuta il calendario, perché, dopo la Roma, la squadra di casa deve confrontarsi con Sampdoria e Lazio, due grandi della massima serie. 

Pecchia, per la sfida del Bentegodi, pensa ad un accorto 4-4-2, con Verde e Petkovic a comporre il tandem d'attacco. In mediana Valoti e Buchel, al largo il tuttofare Romulo e Matos. Il primo svolge compiti di recupero palla ed interdizione, è un "porto sicuro", il secondo ha maggior libertà per ispirare i compagni e ribaltare il campo. Caracciolo e Vukovic al centro della retroguardia, i laterali bassi sono Ferrari e Fares. Tra i pali Nicolas. Manca, per squalifica, Kean, talentino di scuola Juve.  

Direzione affidata a Fabbri.