Qualcosa, in Hamilton, dalla Spagna cambia, l’inglese innesta una marcia superiore al suo compagno di squadra e lo batte in 6 delle successive 7 gare, a cominciare dalla corsa di “casa” per Rosberg, Montecarlo.

HAMILTON RINGRAZIE LA RED BULL CHE CONDANNA RICCIARDO:
Tra le stradine del principato il campione del mondo, fenomeno ai tempi dei kart, si esalta e rifila una lezione di strategia ai rivali, aiutato anche da un team Red Bull impreciso e distratto come non mai, che fa perdere 12” al pit al povero Ricciardo, autore, a sorpresa, della pole e bravissimo a condurre la gara per buona parte di essa. Ma andiamo con ordine, dopo la pole del sabato di Ricciardo, la domenica la gara parte dietro SC, per le condizioni estreme del GP. Poco dopo la ripartenza, Raikkonen va lungo al tornantino ed è costretto al ritiro, niente SC perché il finnico riesce ad arrivare nella via di fuga della Chicane dopo il Tunnel. 3 giri ed è il momento del primo pit, quello di Sebastian Vettel, che rientra dietro Massa, imitato poco dopo  da Alonso. 16° giro ed in testa alla corsa Rosberg lascia spazio al compagno Hamilton, più veloce rispetto al tedesco. Vettel, rientrato alle spalle di Massa, prova a più riprese a superare il brasiliano, che si difende e fa perdere secondi preziosi al tedesco, che ora vede allontanarsi il podio. Massa si ferma, insieme a Rosberg, seguito poco dopo da Perez e Sainz, al 20° giro, mentre al 23° è il momento di Ricciardo. Il comando passa a Hamilton, che si ferma 8 giri dopo, e rientra in pista dietro Ricciardo, ad un distacco che sembra tale da poter far mantenere la testa della gara al pilota australiano. Ma ecco che solo un paio di giri più tardi, quando Ricciardo rientra ai box per l’ultima sosta, avviene il colpo di scena: le gomme del pilota australiano non sono ancora pronte, 12” di agonia, che gli fanno perdere il 1° posto. Hamilton ringrazia e prova a volar via, ma Ricciardo, forse spinto dalla rabbia, lo riprende e inizia un duello che tiene con il fiato sospeso per tutti e 40 i giri rimanenti. Al 35° giro Verstappen esagera e va a sbattere al Massenet, chiudendo così un week-end orribile per lui. 2 giri più tardi Ricciardo prova ad affondare il colpo, all’uscita della Chicane del tunnel, attacca a fondo, ma Hamilton chiude in maniera aggressiva e per poco i due non si toccano. Da qui alla fine, Ricciardo ci prova, ma senza mai impensierire Hamilton che vince e, nonostante le coperture più morbide e i 40 giri sulle spalle, si permette anche di far segnare il giro veloce a fine gara. Ricciardo perde la gara e anche il sorriso. 3° è il sorprendente Perez, che sfrutta al meglio le gomme e la tattica non proprio perfetta della Ferrari, che tiene bloccato per 6 giri Vettel dietro Massa. Proprio il tedesco chiude 4°, precedendo Alonso, Hülkenberg, e uno spento Rosberg, mai davvero in gara. Chiudono la Top10 Sainz, Button e Massa 

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SUICIDIO FERRARI, HAMILTON VA A VINCERE
Anche in Canada non c’è storia, il muretto Ferrari fa suicidare Vettel e il bottino pieno va ad Hamilton, con Rosberg che, impegnato a superare Verstappen all’ultima chicane, rischia addirittura un altro zero. Dopo la pole di Hamilton al sabato, in gara Vettel ha uno scatto perentorio e si porta in testa, mentre i due Mercedes litigano e si ostacolano, con Rosberg che scivola in 9a posizione. Al 10° giro si ritira Jenson Button, che ferma la vettura in pista e la direzione chiama in pista la VSC, che fa optare il muretto Ferrari per un pit veloce sia per Seb che per Kimi. Vettel rientra 4°, dietro Hamilton e le due Red Bull. Vettel riesce nel corso di un paio di giri a piegare la resistenza dei due RB e si porta dietro Hamilton, che si ferma al 20° giro, uscendo dietro Vettel, che ritorna al comando. 3° è ancora Verstappen, che precede Ricciardo, Bottas e Rosberg. Al 34° giro si ferma Raikkonen, 3 giri dopo è il momento di Vettel, che rientra 2° e pronto alla rimonta. Dopo l’ultima tornata di pit Hamilton conduce, davanti a Vettel e Rosberg, bravo a risalire dal 9° posto. Solo che al 51° giro il tedesco fora ed è costretto ai box, rientrando in pista al 7° posto. Subito supera Ricciardo e Raikkonen, ma, nel tentativo di attaccare Verstappen, va lungo all’ultima curva e per poco non va a muro. Bottas, intanto, grazie alla tattica dell’unica sosta, si trova in 3a posizione. Alla fine vince Hamilton, grazie ad una nuova tattica suicida della Ferrari, che vede Vettel risalire sul podio, dopo Montecarlo. 3° Bottas, seguito da Verstappen, Rosberg, Ricciardo, Raikkonen, Hülkenberg, Sainz e Perez.

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HAMILTON SBAGLIA, ROSBERG NO!
Nico si riprende a Baku, dove Hamilton commette una marea di errori, che oltretutto sono gli ultimi della sua clamorosa rimonta. Hamilton già dal venerdì sembra il più forte, ma alla fine della Q2 compie uno stupido errore e va a sbattere, Q3 andata e pole a Rosberg, che anticipa Perez, Ricciardo e Vettel. In gara, Rosberg comanda senza intoppi dall’inizio alla fine, Vettel supera subito Ricciardo e si mette alle spalle di Rosberg, ma non riesce ad impensierirlo. La lotta più bella va in scena per il podio, Raikkonen e Perez si contendono il gradino più basso, con il finlandese che ha sulla testa 5” di penalità per aver superato la striscia bianca in uscita dalla pit-lane. Alla fine Perez riesce anche a superare Raikkonen, che difende il suo 4° posto dal rientro di Hamilton, risalito dal 10° posto. 6° Bottas, che pare abbia stabilito la velocità più alta mai raggiunta in F1 durante la gara (378 km/h). Dietro al pilota della Williams troviamo i due Red Bull, in difficoltà su un circuito veloce come quello azero, mentre chiudono la top10, Hülkenberg e Massa.

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ROSBERG CATTIVO, MA HAMILTON RESISTE:
Dal GP d’Europa arriva un poker formidabile del Campione del mondo in carica, con tanto di sorpasso all’ultimo giro in Austria, con Rosberg che prova a fare la furbata ma che perde il GP e si becca una ramanzina dai box. Rosberg, così come Vettel, parte da centro gruppo, a causa della sostituzione del cambio. Il giorno della gara, mentre Hamilton fila via, Rosberg è chiamato alla rimonta, così come Vettel, che però mantiene un ritmo più lento. Il tedesco arriva addirittura a comandare la gara, davanti a Rosberg, che supera Hamilton dopo la sosta, seguono le due Red Bull e Raikkonen. Al 27° giro però, subito dopo l’arrivo, a Vettel esplode la posteriore destra, la vettura sbatte sul muretto dei box e così il tedesco è costretto al ritiro. La direzione di gara invia in pista la safety car, per ripulire la pista dai detriti, e i piloti passano per i box, così da evitare eventuali pezzi lasciati dalla vettura sul tracciato. Alla ripartenza in testa c’è Rosberg, seguito da Hamilton, Verstappen, Ricciardo e Raikkonen. La situazione resta così fino al 52° giro, quando rientra Bottas, il pit del finlandese non preoccupa nessuno tra i piloti di testa, ma dà il via al secondo giro di fermate. Hamilton è il primo, seguito il giro dopo da Rosberg, così in testa va Verstappen. Alle loro spalle Ricciardo è 4° davanti a Raikkonen, con il finlandese che inizia a macinare giri veloci, che prima lo portano alle spalle di Ricciardo, superato senza difficoltà, e poi alle spalle di Verstappen. Il vero duello è tutto in testa alla corsa, superato Verstappen, Rosberg ed Hamilton ora si giocano la vittoria. All’ultimo giro la corsa non è ancora finita, anche perché Hamilton, velocissimo, tenta il tutto per tutto cercando il sorpasso su Rosberg. Il tedesco, maliziosamente, allarga la traiettoria e finisce addosso al compagno, il contatto tra i due è inevitabile, Hamilton prende la testa della corsa e va a tagliare il traguardo da vincitore, mentre Rosberg, con la vettura danneggiata, viene superato da Verstappen e Raikkonen e deve accontentarsi della 4° posizione. 5° Ricciardo, che precede un arrembante Button, seguito da Grosjean e Sainz. Chiude la Top10 un sorprendente Wehrlein che, con una gara super, carpisce un importantissimo punto iridato per la Manor

skysports.com/f1
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DOMINIO HAMILTON IN GRAN BRETAGNA:
Hamilton
diventa imbattibile, sembra ormai irraggiungibile, domina a casa sua in Gran Bretagna, dove vince davanti a Verstappen e Rosberg. La partenza, ancora una volta, avviene dietro Safety-Car, per via del cattivo tempo. Alla ripartenza quasi tutti i piloti, compresi i due ferraristi, tentano l'azzardo e vanno ai box, mentre i primi 4 (le due Mercedes e le due Red Bull) proseguono. Ricciardo rientra un giro dopo e si trova in battaglia con Raikkonen, ma riesce a stargli davanti. Vettel, scivolato nelle retrovie, prova a rimontare, ma sbaglia e si gira, perdendo altro tempo. La corsa va avanti e in testa Verstappen supera alla grande Rosberg alla Chapel, ma subito dopo va lungo alla prima curva e rischia tantissimo. Al 21° giro Ricciardo supera Perez e si issa in 4a posizione, mentre Raikkonen, più dietro, sfrutta un testacoda di Sainz per portarsi in 6a posizione, seguito da Hulkenberg. La corsa si calma fino al 31° giro, quando Vettel supera Massa, per i commissari nella manovra del tedesco c'è troppa malizia e lo puniscono con 5" di penalità. Il giro successivo Rosberg attacca Verstappen, in crisi con le gomme, che non può far altro che accodarsi al tedesco. La situazione per il podio resta così fino a fine gara, 4° giunge Ricciardo, mentre si scatena la bagarre tra Perez e Raikkonen per il 5° posto, con il finlandese che ha la meglio. 6° Hulkenberg, seguito da Sainz, Vettel e Kvyat. Rosberg, però, riceve indicazioni dai box su come settare il cambio nel finale di gara, a seguito di alcuni problemi tecnici: 10" di penalità e 2° posto a Verstappen. Gioisce Hamilton, che si porta a -1 dal rivale. 

HAMILTON METTE LA 6°:
L'inglese è freddo, preciso e in Ungheria si permette di giocare al gatto con il topo con Rosberg. Su un circuito dove è impossibile quasi superare, a decidere la gara sono le qualifiche e le strategie. Alla partenza Hamilton infila Rosberg, che lotta con Ricciardo per il 2° posto. Kimi Raikkonen, intanto, partito in 14a posizione con le gomme Soft, nei primi giri riesce a risalire in 11° posizione. Giunti al 14° giro, Vettel rientra ai box per montare le gomme Soft, rientrando davanti al compagno Raikkonen, nel giro successivo si ferma anche Ricciardo che rientra poco avanti rispetto a Vettel. Nel giro 16 tornano ai box anche Hamilton e Verstappen e nella tornata successiva effettua la sosta Rosberg. L'olandese rientra alle spalle di Raikkonen e prova in tutti i modi a superarlo, ma il finlandese resiste molto bene. Dopo il primo turno di soste, quindi, la classifica vede in testa Hamilton e Rosberg,  che intanto riduce il distacco. Seguono Ricciardo, le due Ferrari e Verstappen, ancora alle spalle di Raikkonen. Raikkonen torna ai box nel corso del 30° giro e monta gomme Super Soft rientrando in 7° posizione alle spalle di Alonso, ma nel giro successivo riesce subito a superare lo spagnolo e inizia a far segnare tempi record. Al 34° giro inizia il 2° giro di Pit, con Ricciardo che anticipa tutti, seguito da Vettel e Verstappen, mentre i due Mercedes aspettano il 42° giro per pittare. Raikkonen, dopo aver girato con tempi record a lungo, si ferma al 51° giro, rientrando alle spalle di Verstappen. Dopo aver recuperato 7" all'olandese, nel corso del 57° giro, Raikkonen affonda il colpo, ma il pilota della Red Bull cambia traiettoria in modo repentino e scorretto, e il finlandese finisce per toccarlo, danneggiando così l'ala anteriore della sua monoposto, senza però doversi fermare di nuovo ai box. Negli ultimi giri si accendono altri due duelli: Hamilton è inseguito da Rosberg per la vittoria e Ricciardo deve difendersi da Vettel per la 3° posizione, mentre Button è costretto al ritiro per un problema al motore sulla sua McLaren. Non cambia nulla, Hamilton può festeggiare la vittoria ed il sorpasso in classifica su Rosberg. La Ferrari reclama contro le manovre di Verstappen, ma non riceve risposte. 

HAMILTON DISINTEGRA TUTTI, ROSBERG SOFFRE:
Hamilton non è sazio e a Hockenheim disintegra la concorrenza, a partire dal padrone di casa Rosberg. Dopo la pole del sabato, Rosberg parte male e si fa beffare ancora una volta da Lewis Hamilton che prende subito il largo. Il tedesco viene superato anche dalle Red Bull di Verstappen e Ricciardo e deve accodarsi in 4° posizione, insidiato dalla Ferrari di Vettel che in partenza guadagna una posizione sul suo compagno di squadra. Hamilton inizia a girare subito su tempi record e nessuno riesce a replicarli. Nel corso del 12° giro si fermano per la prima sosta Rosberg e Verstappen, seguiti il giro successivo da Ricciardo, che esce alle spalle del compagno di squadra.  Fino al 27° giro la situazione resta così, con Hamilton in testa, le due Red Bull, Rosberg e le due Ferrari ad un abisso di tempo. Rosberg è il primo a rientrare, seguito da Verstappen. Il tedesco e l'olandese rientrano in pista quasi appaiati, Verstappen prova a prendersi la posizione, ma Rosberg risponde in modo simile all'Austria, portando fuori pista Verstappen. Dietro le Ferrari sono da sole tra i primi 4 e Bottas, in una gara sempre più anonima. Al 32° giro si ferma Vettel, due giri dopo Ricciardo e Raikkonen. L'aussie rientra dietro Verstappen, ma presto si avvicina e lo supera, portandosi alle spalle di Rosberg, che nel frattempo riceve una penalità per la manovra su Verstappen. E' il 45° giro quando il tedesco rientra per la sosta, scontando anche la penalità, due giri dopo è il turno dei Red Bull, che superano Rosberg, con Ricciardo 2° e Verstappen 3°. L'australiano prova ad attaccare Hamilton, che risponde colpo su colpo e va a vincere. Rosberg, imbufalito, chiude 4°, seguito dalle due Ferrari, pessime e anonime. Hulkenberg, Button, Bottas e Perez chiudono la top10. 

Dopo il via a razzo, Rosberg perde colpi, sembra distrutto dallo sforzo che sta compiendo per battere il compagno. Alle spalle dei due rivali, prende quota la Red Bull, che strappa tutti i podi alla Ferrari. Ora Hamilton è padrone della situazione, è lui in testa al mondiale, dopo un recupero impossibile solo qualche settimana prima.